
TIPOLOGIE DI TASTO
                                       
                    L'altezza del tasto è il parametro che maggiormente influenza il "feel" della tastiera e l'intonazione per cui il suono dello strumento. La sua larghezza influenza la scorrevolezza della mano ma sempre in funzione dell'altezza. 
Il suono è inoltre influenzato dalla distanza che intercorre
                    tra la corda e la superficie della tastiera. Maggiore è la distanza, maggiore risulta il
                    volume della nota premuta sul tasto.
                                       
                    
                                  
 In generale possiamo suddividere i tasti e il loro impatto sul manico e sul suono come segue:
                    TASTI ALTI E LARGHI
Sono adatti ad un uso principalmente solista adatto al rock e al metal.
Questo tipo di fret
                    garantisce la massima velocità di esecuzione per via della quasi totale assenza di contatto delle dita sulla tastiera, facilita bending (il polpastrello aggrappa meglio la corda) e le tecniche di "hammer on" e "pull off".
                    Un tasto alto e largo fornisce inoltre piùsustainper via della maggiore massa e del minor punto di contatto tra tasto e corda e consente un maggior numero di
                    rettifiche prima di dover essere sostituito.
                
                
                   Per contro i tasti molto alti risultano più scomodi nei glissati sulla tastiera e la maggiore altezza
                    obbliga ad un tocco relativamente leggero per non scordare (effetto scalloped).
                
                    Per mantenere costante l'intonazione dello strumento, i tasti larghi vanno rettificati e soprattutto arrotondati più spesso di quelli stretti. Più il tasto è largo e più tenderà a consumarsi, spostando il punto esatto di intonazione della nota fuori pitch (vedi figura seguente).
                
                
                    TASTI LARGHI E BASSI
Questi tasti venivano usati frequentemente sulle vecchie LEs Paul famose per la loro tastiera comodissima.
                    I tasti larghi e bassi risulteranno più comodi per i glissati ma più
                    scomodi per i bending per via del maggiore contatto tra i polpastrelli e
                    la tastiera. Vanno anch'essi rettificati e arrotondati più spesso di quelli stretti per evitare problemi di intonazione come descritto nel paragrafo precedente.
                
                    TASTI PICCOLI E BASSI
                    Nei primi anni 50 e 60 la chitarra elettrica aveva un ruolo più che altro ritmico.
                    Tasti particolarmente piccoli e bassi sono perciò tipici delle chitarre vintage e non sono molto diffusi sugli strumenti
                    più recenti che necessitano di tasti più grossi sia per questioni di "feel" che per resistere più a lungo all'usura
                    di un utilizzo il più delle volte solista.
                
                
                    TASTI MEDIUM JUMBO
Il tasto di media altezza e di media larghezza offre molti dei vantaggi dei tasti alti eliminandone quasi tutti gli
                    svantaggi.
                
                    Il
                    rapporto tra comodità di bending e comfort nel glissato è ottimizzato
                    e la larghezza,
                    leggermente ridotta, garantisce una migliore intonazione anche a fronte
                    del consumo del tasto stesso nel tempo, offrendo comunque la possibilità
                    di numerose rettifiche prima della sostituzione.
                
                    I tasti medi sono l'ideale per il musicista versatile, per ritmiche rock dove l'enfasi e la dinamica sono
                    d'obbligo e per un genere solista anche tecnico ma non esasperato, veloce ma comunque espressivo.
                
                

